mercoledì 30 settembre 2015

Elder Sign


Ciao,
questa partita è un po datata ma è stato un bel momento e va raccontato. 
Il week-end del primo maggio è tornato in Italia, per una graditissima visita di cortesia, direttamente da Teddington (UK) il padrino di mio figlio. Il grande GianGian, colui che ha introdotto mia moglie ai giochi in scatola di un certo livello.
Grande fisico - proprio nel senso di scienziato in carne ed ossa - famoso in tutto il mondo (l'avrò sparata grossa? naaaa), grande appassionato di giochi in scatola e di bolle, atterrato al Cristoforo Colombo il venerdì  in mattinata, nel primo pomeriggio, dopo aver pranzato e messo a nanna i bimbi, tiriamo fuori (ormai uno dei pochi giochi non ancora imballati come se fossero preziosi cristalli di Boemia) "8 minuti per un impero", gioco che Gian ha apprezzato sin da subito.
Ma il bello è arrivato alla sera quando, raggiunti da IzioMan e LadyCaffeina, abbiamo provato uno degli ultimi arrivati.


Elder Sign - Il segno degli Antichi


Gioco acquistato in un bundle su ebay.




Seduti tutti al tavolo, Gian ha preso in mano il regolamento e ha iniziato la lettura di gruppo.
Lo scritto non è stato digerito subito, infatti alcuni punti sono rimasti un po' oscuri, forse anche per l'ambientazione, ma abbiamo deciso che l'avremmo capito giocando (si spera), insomma siamo giocatori ormai da tempo!


Abbiamo fatto alcune prove di gioco durante la lettura delle regole e ci siamo sentiti pronti. Era l'ora di entrare nelle stanze, uccidere mostri, superare le prove, ma soprattutto aiutarsi per raggiungere l'obiettivo, perché trattasi di un cooperativo. Sin da subito abbiamo basato la strategia nell'entrare nelle stanze almeno a coppie. 


Come consigliato sui vari forum, e anche sul foglio allegato dal venditore, abbiamo aggiunto delle home-rules per aumentare la difficoltà nel superare le prove, ma i dadi ci sono stati favorevoli e siamo riusciti brillantemente a vincere perdendo pochi punti vita e mentali durante la nostra avventura.
Ok che l'Antico Finale non era dei più ostici, ma siamo riusciti in un paio di ore ad avere la meglio su di lui e gridare (si fa per dire perché i bimbi dormivano) : Abbiamo vinto evvai!

Recensione e mini spiegazione

Abbiamo deciso di non spiegare il gioco troppo nei particolari, tanto i regolamenti sono quasi sempre scaricabili.
Il gioco come detto è un cooperativo, tutti si combatte assieme per raggiungere l'obiettivo finale: uccidere l'Antico!
Durante la partita si aumentano le proprie capacità, si ottengono nuove abilità e si scoprono nuove stanze e portali.

Impressioni

Partendo dal fatto che a me personalmente i cooperativi non stimolano l'appetito, mi sono comunque divertito. Anche perchè mi sono girati benissimo i dadi. Sembravo Conan il Barbaro più che un investigatore dell'aldilà.
Il gioco gira bene anche se in troppi una volta eseguito il tuo turno devi aspettare un pò prima di poter rigiocare.
Belle le illustrazioni e la meccanica. 
Bisogna riprovarlo in due per capire come scala.

sabato 26 settembre 2015

Energia Scotty!!!

L'altra sera dopo una giornata passata a pensare cosa giocare dopo che i nani fossero andati sul pianeta nanna, la scelta è caduta su "Star Trek: Expeditions" di Knizia, un cooperativo.
"Energia Scotty!!!"
Eh si l'ho sempre voluto dire o meglio, alla fine le mie parole son state: "Ecco capitano", visto che Scotty ero io.

Star Trek: Expeditions

Nel gioco ognuno interpreta un personaggio del telefilm, la nuova serie con gli attori nuovi. 
Nel nostro caso:

- IzioMan: il capitano Kirk
- LadyCubetto: Spock
- LadyCaffeina: il dottor McCoy
- Io: l'ing. Scott

Il nostro scopo era cercare di far annettere un nuovo pianeta alla Federazione Stellare, peccato che appena arrivati troviamo:

A. una nave Klingon in orbita che ci vuole fare il mazzo,
B. una guerra civile,
C. una crisi ecologica.

La dinamica del gioco si sviluppa nello svolgere delle missioni relative ai campi politici, ambientali e diplomatici.
Vi svelo già come è andata a finire: 
- La guerra civile è stata debellata;
- Abbiamo installato un sacco di cose e il clima del pianeta è diventato superfico;
- hanno deciso di annettersi ai Klingon :O

Quindi in poche parole ci siamo fatti il mazzo per gli altri.

Piccola riflessione personale, il gioco come detto è di Knizia e, al contrario del solito, l'ambientazione si è sentita. Saranno state le miniature o che sono fan delle varie serie, ma si avvertiva.
Il gioco è un collaborativo e mi è abbastanza piaciuto.. ma anche stavolta il lavoro di gruppo non mi entusiasma, preferisco fare il gradasso e farmi le missioni da solo, tanto alla fine se le risolvo serve anche alla comunità eheheh.
E poi siamo sinceri le missioni senza le carte di IzioMan, anzi del capitano Kirk, non le avrei risolte da solo... chi fa da se fa per tre, ma l'unione fa la forza!

Ma torniamo al gioco in se.
Si comincia sulla USS Enterprise e si ci teletrasporta sul pianeta, in una delle regioni, "Energia Scotty!" (scusate non resisto).

Una volta arrivati viene rivelata la missione: può essere di quelle necessarie alla conclusione del gioco (e fa parte del famoso diario di bordo del capitano, data astrale 1230484388) oppure una di quelle marginali, senza cui mica puoi lasciare la regione!

Per poter completare la missione devi superare una certa soglia indicata. Il punteggio è dato dal proprio personaggio, a cui si somma il valore dei vari ammennicoli e membri dell'equipaggio che fanno parte della squadra, più il valore dei dadi che vengono tirati.

Nel mentre, purtroppo, il tempo va avanti (se finisce, il gioco si conclude) e ogni tanto arrivano i Klingon a spararci due cartucce.

Ok l'abbiamo finito anche perché abbiamo fatto il livello più semplice dei tre disponibili, ma era la prima partita.
Lo riproveremo? Non so, vediamo... vi terremo aggiornati!

giovedì 24 settembre 2015

Una serata da vichinghi


Serata leggera perché l'indomani LadyCubetto deve alzarsi alle 5.30, quindi alle 22 propongo un fillerino di una mezz'oretta... ma lei non ci sta, vuole di più! Senza esagerare ovviamente, così optiamo per un giochetto carino, leggero ma che rigiocato dopo tanto tempo e soprattutto esserci immersi in giochi molto più spremi meningi ce lo fa apprezzare di più. 
Ma di cosa stiamo parlando? Ma di Trollhalla ovviamente!

Trollhalla


Gioco ideato da Alf Seegert nel 2011. Molto fumettoso nella grafica. 
Nel gioco si interpreta una popolazione di vichinghi (una per giocatore) con la quale andar per mare e razziare le varie isole, facendo prigionieri.

Lo scopo del gioco è fare punti vittoria grazie alle razzie eseguite sulle isole.





Ogni turno un giocatore:

  • piazza due dei sui vichinghi sul tabellone
  • può giocare una o più coppie di carte che ha in mano per eseguire azioni che spiegheremo in seguito
  • tirare un dado per far salpare una nave.
La prima e la seconda azione sono obbligatorie!
I vichinghi possono essere piazzati nel seguente modo:
  • su una nave (ma mai due vichinghi dello stesso colore consecutivi)
  • su una rotta che collega due isole ottenendo la carta relativa al simbolo disegnato.



Le carte che si possono prendere sono:

  • sole: permette di eseguire una nuova azione 
  • tempesta: permette di eliminare una pila di vichinghi da una rotta
  • vento: permette girare una pila di vichinghi su una rotta sopra/sotto oppure girare una nave davanti/dietro





Come ultima azione prima di concludere il turno il giocatore deve tirare il dado per identificare quale nave salperà. In base al colore che esce, una delle tre possibili (gialla, rossa e blu) potrà muovere (ma solamente una nave che ha tutti gli spazi pieni); questa si dirigerà verso un'isola da razziare seguendo la rotta con la maggioranza di vichinghi, altrimenti:
- viene piazzato un vichingo neutro su una nave che non può salpare
oppure
- viene piazzato un vichingo neutro su una rotta perchè nessuna di quelle percorribili ha la maggioranza

Ma cosa razziano 'sti vichinghi?
Persone, gioielli e animali che come abbiamo detto daranno punti vittoria.


Se si ottengono sulla propria plancia 4 bottini dello stesso tipo si ottiene un bonus a fine partita come anche se si ottiene un bottino per ogni tipologia possibile.


Ogni volta che una nave salpa da un isola questa viene rifornita di bottini. La partita si conclude quando un isola non può essere più rifornita completamente e si contano i punti.



Ho omesso qualche regola ma vi rimando al regolamento :)




Il gioco gira bene sia in due che in 4. Ti pesti i piedi sempre e dopo qualche partita capisci anche quali sono i bottini più utili da prendere e soprattutto quando prenderli. 

L'uso delle carte rappresenta l'interazione con gli altri in quanto l'ordine sulle navi o sulle rotte incide sui bottini che vengono razziati.
Infine il tiro del dado da l'imprevidibilità a qualunque strategia uno crei.

Insomma per una serata leggera si ci può bagnare la faccia con acqua di mare e razziare qualche isoletta.

domenica 20 settembre 2015

La moglie giocante

La moglie giocante è quella che fin dall'infanzia le maestre del nido dicevano "Questa bimba ha bisogno di giocare!".

La moglie giocante è quella che invece che le scarpe, si compra i giochi. E spesso senza manco leggere il regolamento, ma solo perché "Ne parlano troppo bene", "Ha un ottimo punteggio bgg", "Mi piace la grafica", "Non avevo giochi con tema monaci certosini del tibet che organizzano spedizioni per la raccolta degli ananas in Canada"...

La moglie giocante è quella che non ha tempo di dedicarsi ai figli e alla pulizia della casa: non sono mica la tua schiava, oggi sono stata impegnatissima a tradurre il regolamento di patchistory direttamente dal coreano, perché la traduzione italiana fa schifo.

La moglie giocante è quella che fin dall'infanzia giocava coi suoi gatti e i suoi libri, a calcio, ai peluche (che tutt'ora conserva), ai lego, a creare schemi di cruciverba e crucipuzzle.

La moglie giocante è quella che "Vieni al campo estivo quest'anno? Ci sono tutti i compagnetti di scuola" "No grazie, non mi va di lavarmi i piatti da sola. Tra l'altro devo finire di leggere Il nome della rosa. L'ho comprato ieri e sono solo a metà...".

La migliore amica dell'asilo della moglie giocante è colei che le ha insegnato a giocare coi lego e le regalava le macchinine, ma la moglie giocante era talmente intenta a imparare che si è scordata il suo nome, ma non di lei...

La moglie giocante è quella che torni a casa e ..."Tesoro, hai preparato cena? Ti ricordi che tra mezz' ora arriva il presidente della compagnia e altri 15 ospiti che contano e avevi promesso di fare una cena di lusso?" "Se se, il numero della pizzeria è sul frigo, oggi sono stata impegnatissima, ho fatto un affare: ho comprato trains a 20 euro, ma ho dovuto fare la traduzione delle 500 carte perché è in tedesco, ora non rimane che comprare un toner nuovo, carta e 500 bustine mayday direttamente dal sito che ci costano meno... Il tavolo vi serve? no perché non ho ancora finito di ritagliare..." (N.d.a. La prima di questa frase è inventata, ma potrebbe essere vera veramente... per fortuna non abbiamo dirigenti di società che ci vengono a trovare).

Uno dei motivi per cui vale la pena sposarsi una moglie giocante è che fa figli giocanti...

La moglie giocante è quella che ai figli di 3 anni compra Clans ("Vedrai come si sballa con le casette" "E se se le ingoia?" "Una bella lavanda gastrica non ha mai fatto male a nessuno"), Steam park ("Vedrai come si sballa con il luna park"), Colt Express ("Vedrai come si sballa con il treno") e Nascondino ("Vedrai come si sballa con i dinosauri") (Ma.. chi è che ci sballa? i figli o la moglie?). In effetti i figli giocanti a 3 anni giocano a Colt Express e a Clans...

La moglie giocante è quella che ha una stanza per i giochi e una per il collage.

La moglie giocante da piccola giocava a Supercluedo.

La moglie giocante è quella che i giochi se li è sempre dovuti inventare.

La moglie giocante da piccola aveva un amico immaginario, ed era un lupo.

La moglie giocante è quella che quando suo fratello l'ha sfidata a l'uomo nero e ha perso, ha strappato l'uomo nero e suo fratello non ha più voluto giocare né a carte né con lei.

La moglie giocante è diventata giocante perché il suo amico Bollologo le ha fatto comprare Carcassonne da Hamley's...

La moglie giocante non trova nessuno che voglia giocare a Carcassonne con lei, nonostante abbia tutte le espansioni.


L'unica principessa che piace alla moglie giocante è quella di Carcassonne. E anche Mulan. Ma dopo Lewis & Clark e Una notte al museo, anche Sacagawea.

La moglie giocante non ha visto quasi nessun film, tranne quelli in lingua, sottotitolati, muti, in bianco nero di Ozu, che trova molto attuali.

(La moglie giocante si fa tutta l'intellettuale, ma quando nessuno la vede si sintonizza sulla De Filippi...).

La moglie giocante può essere competitiva o fair play, in entrambi i casi se le fai le bastardate entra in sciopero per un mese...

La moglie giocante tendenzialmente ha fatto qualche università scientifica di quelle che nessuno vuole fare, tipo matematica.

La moglie giocante pensa che le donne non sanno giocare. Infatti... gioca, ma non vince mai.

La moglie giocante è quella che se vince si sente una grande, se perde dice che sono gli ormoni della gravidanza.

La moglie giocante è quella che pensa che il Ramì sia uno dei giochi più belli della sua infanzia, ma che era il gioco di suo cugino.

La moglie giocante è quella che ha avuto una nonna giocante...che mandava a letto i 4 nipoti alle nove perché tutte le sere arrivavano le amiche giocanti della nonna giocante, tiravano fuori le carte e le sigarette e la casa si trasformava in una bisca della peggior specie, dove si giocava a scopa e volavano parolacce fino alle due, quando le nonne giocanti interrompevano le loro partite per vedere il wrestinlg in tv. (Storia di vita vera..).

La nonna giocante a 82 anni avevamo imparato a giocare a Mahjong solitario al computer, senza che nessuno le spiegasse le regole...

(Breve genealogia della moglie giocante: nonna paterna altamente giocante; nonno materno lievemente giocante a scala 40 e al gioco del bottiglione; mamma matematica quasi non giocante ma che vince sempre, leggendarie sono le sue frasi mentre giocava a scala 40 "E ora che ho 4 jolly che faccio?" "E ora che ho chiuso che faccio?" "E ora che ho vinto che faccio?"; papà giocante a briscola con mente calcolatrice che si ricorda perfettamente a memoria tutte le carte giocate, tutti i numeri di telefono dell'elenco telefonico, tutti i codici iban della famiglia, ma non sa cosa ha mangiato due minuti prima- il papà giocante bara quando gioca a anno domini;  fratello ingegnere sportivo praticamente non giocante).

La moglie giocante si è fatta regalare Luna e Five Tribes per il compleanno.

La moglie giocante si crea i giochi da sola perché non ha ancora perso la mania del ritagliare e incollare.

La moglie giocante è di quelle "A scuola non ci voglio andare! " Ma tesoro... tu sei l'insegnante!".

La moglie giocante si è sposata un mammomarito e l'ha trasformato in mammomarito giocante. (La moglie giocante la sa lunga....).

(Breve genealogia del mammomarito giocante: madre altamente competitiva sfegatata per il Milan, padre fair play che però vince sempre pur regalandoti tutte le carte che ti servono quando giochi ai Coloni del Catan...).

(Il mammomarito sarebbe altamente competitivo come sua madre, ma si limita perché ha paura degli scioperi).

(Mentre la moglie giocante sta scrivendo questo post, il mammomarito carica la lavatrice).

La moglie giocante ha fatto la tesi di laurea sulla teoria dei giochi, non vede l'ora di proporre un progetto a scuola, e con il manoscritto hanno costruito tutto il matrimonio a tema "giochi"...

tableau del matrimonio...
La moglie giocante ha la mamma che ricama patchwork, la figlia, per non essere da meno si è comprata patchistory al blackfriday.

La moglie giocante sfrutta la mamma per fargli ricamare meeples gialli sulle tovaglie da gioco.

La moglie giocante è quella che da piccola leggeva Pat'O Shea e Primo Levi, ora legge Ilsa.

La moglie giocante è quella che colleziona fumetti di Snoopy, Calvin&Hobbes, Stringer in Paradise, Ken Parker, Simon's Cat.

La moglie giocante è quella che si veste con le magliette e i pigiami di Snoopy, perché Schulz era un vero filosofo. 

La moglie giocante è quella che ha chiamato la pupa col nome della nonna che è mancata da due anni, ma sembra ieri e ci manca ancora tanto... .



In conclusione : la moglie giocante ha un approccio alla vita molto feldiano. Pensa che ci siano troppe cose da fare, con troppe poche mosse. Cerca l'equilibrio e non lo trova, e alla fine dei gioco, nonostante gli enne-mila punti, pensa che poteva comunque giocare meglio...


mercoledì 16 settembre 2015

Albenga Dreams... sogni che diventano realtà!

Rieccoci a scrivere, scusate il ritardo ma tra ferie, trasloco e inizio delle scuole è stato un pò un delirio.
Quindi abbiamo deciso di ricominciare col botto!
Dopo aver passato l'estate a giocare con gli amici di sempre (LadyCaffeina e Izioman) e tra di noi, abbiamo ampliato la nostra collezione e giocato a Fungi, Saint Petersburg, Nell'anno del dragone, Koleika, Imperial 2030, etc...
Ed infine è giunta la tre giorni che aspettavamo, 11/12/13 settembre, Albenga Dreams. 
La manifestazione nella terra natia di mia moglie (LadyCubetto), la quale nel mese precedente l'ha detto praticamente a tutti quelli che conosce eheheh.

Venerdì 12


Venerdì arrivo ad Albenga alle 22.42 (in ritardo di 10 minuti per colpa di trenitalia, strano...) i pupi sono già a nanna a casa dei nonni e la mia bellissima moglie mi aspetta, pronta per la serata. Cerchiamo posteggio appena fuori dalle mura, il più vicino possibile a Piazza San Domenico, dove l'organizzazione ha deciso di allestire i tavoli da gioco.

Arrivati, ammiriamo le scatole, il brusio, i tavoli apparecchiati e... un tavolo che risplendeva di luce propria!

4 persone e 1 gioco. Chiarvesio, Bigio, Boero, Federico e Signorie.
Mi trasformo in un cane di Pavlov e inizio a sbavare.
Ci avviciniamo, salutiamo e una volta seduti attiviamo la nostra tecnica da stalkers.
Iniziamo subito a tempestare Chiarvesio, concentrato sul gioco, dicendogli, ma soprattutto ricordandogli, che lo avevamo contattato sia su FB che sul blog di Dado Critico e che volevamo provare il suo gioco. Purtroppo la serata era troppo corta e il gioco troppo lungo, ma lui molto gentilmente ci da appuntamento tra le 18.30 e le 20.30 per il giorno seguente. 
PRESO!!!

Ottenuto il nostro scopo, decidiamo di lasciarli giocare e provare Istanbul.

Istanbul
Fabio preprara il setup, tabellone base, semplice ma ottimo per imparare il gioco.
Ognuno di noi prende il suo carretto e il suo mercante, lo piazza nella piazza della fontana e cerca di caricare il carretto per ottenere rubini: il primo che ne ottiene 7 ha vinto. 
Fabio è un ottimo giocatore e ci lascia spazio per fare le nostre cose: carichiamo, otteniamo bonus e qualche rubino, mentre lui continua ad ampliare il carretto e ottenere merci; quando vediamo che il tempo stringe,  lui accelera e in 15 minuti scarsi ottiene tutti i rubini che servono per vincere e ci lascia di stucco. 

Il gioco l'ho trovato carino, giocato bene prende una velocità esponenziale, lasciando senza respiro verso la fine, ottimi i materiali e la rigiocabilità vista la modularità del tabellone. In tanti ci si pesta i piedi molto facilmente, ma abbiamo l'idea che in due potrebbe essere un mezzo solitario. 

Visti gli idoli e provato un gioco, ci dirigiamo felici a nanna, pronti per una nuova giornata di giochi.

Sabato 13


I tavoli avrebbero aperto alle 16 e avremmo volentieri dormito fino a quell'ora... ma i pupi decidono che il mattino ha l'oro in bocca, quindi il grande decide che le ore 7 siano una buon'ora per alzarsi ed io di conseguenza. Attendiamo LadyCubetto con la pupa e facciamo colazione. A questo punto propendiamo per fare un giro ad Albenga per vedere qualche cosplay e i vari banchetti.

Molta gente, ma pochi in maschera (il vero momento clou-cosplay è previsto per la domenica), giretto, gelato e avvistamento di Chiarvesio. Riprendiamo il nostro lavoro da stalkers: avvicinamento, saluti e "velatamente" gli ricordiamo che al pomeriggio sarebbe stato nostro ahahah. (Iniziamo a sospettare che potremmo essere un pò troppo pressanti nei sui confronti :P ) .
Alle 11.45 ci dirigiamo a casa per far mangiare i pupi, ma ai tavoli di gioco re-incontriamo i nostri eroi che firmano autografi e disegni per i fan. Un'occasione unica! Decidiamo su due piedi di acquistare una copia di Drizzit, anche se a noi i collaborativi non piacciono (la recensione poi appena riusciremo a giocarci) e chiediamo se ci fanno l'autografo. Autografo? Niente popo' di meno di un Carnotauro drago grigio fatto da Bigio con dedica e di un "con Bigio e Alonso!" di Chiarvesio... Siamo in estasi, quella scatola ormai vale minimo 1000€ <3 <3 <3 
Ovviamente per non far scendere lo standard da stalkers, gli ricordiamo per l'ennesima volta l'appuntamento del pomeriggio (ormai ci odia...).

Verso le quattro ci raggiungono gli amici di sempre: LadyCaffeina e Izioman.
Messi a nanna i pupi, li lasciamo ai nonni e ci dirigiamo in centro (evviva i nonni! Evviva chi ha deciso di fare una manifestazione del genere vicino ai nonni!!!).

In loco troviamo altri due compari, Fabio e Francesca (anche loro in fremente attesa di poter provare Signorie) che stanno giocando al nuovo "Discoveries: The journals of Lewis and Clarke", mentre noi saggiamo Camel Up:

Camel Up



Gioco abbastanza rapido, basato sulle scommesse. In effetti mi è sembrato di essere nella sala della Stangata. Lo scopo è guadagnare con le vincite più soldi degli altri.

Nel gioco ci sono 5 cammelli colorati che si sfidano su un percorso di 16 caselle. Ad ogni turno un giocatore può scommettere su chi vince quel turno, detto tappa, oppure su quale cammello arriverà primo o ultimo alla fine del gioco ed infine far avanzare un cammello secondo il valore del dado corrispondente.
Giochiamo in 5 e ho vinto eheheh, ma non mi è piaciuto. Carino come party game, ma non lo comprerei.

Durante la nostra partita Chiarvesio si è seduto ad un tavolo a giocare a Five Tribes. Sapendo la lunghezza del gioco decidiamo di provare altro.
La scelta, dettata dai ragazzi presenti che spingono Rush&Bush e Pirilin Pin Pin, finisce su quest'ultimo.

PIRILIN PIN PIN


E' un card game a tema fiabesco, con incantesimi, principesse, cavalieri, draghi e pozioni! Anche qui giochiamo in 5 con al tavolo due principesse, ovvero  due bimbe con mamme: una di queste, Irene, ci fa il mazzo due partite su due! Sicuramente quando i pupi saranno un po' più grandi lo acquisteremo :D

Concluse le partite (e visto che Chiarvesio era ancora a metà della sua) io e Izioman ci  facciamo spiegare "Discoveries: The journals of Lewis and Clark":

Discoveries: The journals of Lewis and Clark


Gioco di gestione dei dadi, ogni giocatore interpreta uno dei capi della leggendaria spedizione di Lewis e Clark nel continente nordamericano. L'obiettivo di ogni giocatore è raccogliere la maggiore quantità possibile di conoscenze nel proprio diario. 

Ottimo seguito del predecessore. La versione con i dadi è molto snella e accattivante. Lo valuto un bel gioco, in due ha girato benissimo. 

Purtroppo non concludiamo la partita perchè Chiarvesio si libera e l'attesa finisce! Signori e Signore... Stiamo per provare il prototipo di Signorie!


Signorie


Andrea Chiavesio, autore di Drizzit, Kingsburg, Hyperborea, etc... ne ha tirata fuori un'altra..... apre la sontuosa scatola, dispiega il tabellone in stile rinascimentale e ci spiega il gioco, il SUO gioco. Non capita spesso che l'autore ti spieghi il SUO gioco (anche perché nel nostro caso il manuale non è ancora disponibile quindi o sfogliavamo Chiarvesio come un libro o ci spiegava  il gioco di persona eheheh). Mille regole, mille informazioni, mille simboli, ma come tutti i grandi giochi, una volta che ti immergi diventa tutto semplice e fluido, perchè amalgamato alla perfezione.

Ogni giocatore interpreta una famiglia rinascimentale, senza problemi di soldi, che allarga la famiglia e genera figli maschi che sposano mogli e sfornano nipoti (maschi o femmine). I maschietti vengono mandati a far carriera, di tre tipi: militare, ecclesiastica e nobiliare. Mentre per le femminucce vengono combinati matrimoni. Sia i maschi che le femmine vengono utilizzati in modo da ottenere stemmi, che servono per completare le varie missioni. 
La meccanica si basa sul tiro di 4 dadi per le 5 tipologie di missioni (20 dadi in tutto). 
Ciascun giocatore prende un dado da mettere sulla propria plancia ed eseguire una delle tre azioni possibili (mandare qualcuno in missione, fare un'azione specifica o comprare un aiutante di un' altra tipologia). Inoltre se sono già presenti aiutanti della stessa tipologia, si scatenano gratuitamente combo a nastro.
Un meccanismo che mi piace particolarmente trovare in un gioco è la variabilità del primo giocatore, in questo caso dipendente dal numero di libri che un giocatore riesce ad ottenere.
In ogni round, quindi, un giocatore sceglie da 1 a 4 dadi ed esegue delle azioni: se la somma dei dadi acquisiti è minore o uguale a 13, può ottenere dei soldi o un premio a fine turno. Dopodiché si ripopolano gli spazi rimasti vuoti e si rivaluta l'ordine di gioco. 
Il gioco dura 7 round pieni di riflessioni, azioni, combo e parolacce quando ti fregano il dado buono eheheh.

Ma arriviamo alle considerazioni. 

Il gioco è lunghetto per i nostri standard, ma ne vale la pena: un bello spremi meningi, come ha detto Fabio (al tavolo l'han già prenotato tutti ahahah).
Bello il meccanismo della "soglia" (se il valore del dado preso è uguale o superiore a quello stampato sulla plancia non si paga, altrimenti bisogna dare la differenza) e delle possibili combo date dagli aiutanti. Un casino da tener d'occhio, ma è proprio quello il bello: la gestione dei matrimoni e della spedizione dei nipoti per ottenere gli stemmi. Come ci ha spiegato (ma lo abbiamo capito giocando) non è possibile fare tutto, ma come sempre l'equilibrio ti può far vincere e soprattutto una strategia a lungo termine impostata sulle carriere e sui premi a fine turno.
Quindi diciamolo, sono d'accordo con Dado, Signorie è proprio un gran giocone.

Grande Chiarvesio!

(Giusto per dare due tempistiche, compresa la spiegazione (dell'autore) ci vogliono un paio di ore).

Quindi contenti e felici, salutiamo tutti e ringraziamo sentitamente per il preview.

Alle 20.45 ci accorgiamo che per completare il programma di battaglia che ci eravamo prefissati, manca l'autografo di Licia Troisi, ideatrice della saga del Mondo Emerso (Wikipedia).



 Con uno scatto, degno del gatto (castrato e di casa) di Bolt ci dirigiamo verso palazzo Oddo dove la nota scrittrice fantasy tiene una conferenza. Là troviamo 15 persone in coda. Rapida occhiata con LadyCubetto e decidiamo che io vado a mettere a nanna i pupi mentre lei attende la scrittrice.


Alle 22.25 riesco a spiaggiare i pargoli, che dormono profondamente in maniera beata, e ritorno in centro. La moglie, nel mentre, per ingannare il tempo, ha assistito ad una partita a Concept e si è fatta adottare da una famiglia con cui ha giocato a Kaleidos.
Lascio a lei i commenti a riguardo :D

Arrivato, cosa trovo? Mia moglie in piedi vicino ad un altro tavolo che risplende di luce propria. Un altro prototipo di Chiarvesio... non avendo trovato notizie in rete e non avendo nessun permesso. Non vi dirò nulla :P se volete contattate l'autore :D.

Siete curiosi eh?
Vi dico solo che un'altra trovata, sempre diversa da quelle precedenti, di difficile pubblicazione perché la forma della scatola sarebbe troppo strana...
Sempre più curiosi, eh?

Per finire la nostra 2 giorni (per domenica era previsto diluvio universale), LadyCubetto, che ama tanto i suoi pupi, mi mostra un giochino dai 3 anni in su: Scaccia i mostri

Il gioco consiste in un simil memory: bisogna trovare il giocattolo che spaventa ciascun mostro, in modo da rimettere quelli che escono da sotto il letto nell'armadio, e dormire tranquilli. 

Bellino e simpatico.



Considerazioni finali


Beh cosa posso dire, volevo provare dei giochi nuovi: fatto. Volevo incontrare Bigio e Chiarvesio: fatto. Volevo giocare a Signorie: fatto. Volevo avere l'autografo di Licia Troisi: fatto. Passare 3 bei giorni con LadyCubetto: fatto.
Tornare col raffreddore: fatto, anche se avrei preferito non fare proprio tutto :(

Di Albenga Dreams posso dire che sono stati tre giorni pieni di iniziative, la gente ha risposto, ho viste signore di 50/60 anni che invece di esserne spaventate, inseguivano gli Uruk-hai per avere una foto con loro, ma a sentire in giro, dicono che poteva essere organizzata meglio. Ma spezziamo una lancia: era la prima edizione, ed è giusto che ci fossero angoli da smussare per la prossima edizione.

Quindi grazie agli organizzatori, ai ragazzi dei tavoli e a Chiarvesio che ha retto alla nostra pressione da stalkers!

1-2-3 e una serata per due è servita.

Serata di coppia... un tavolo... due amanti e... 3 nuovi giochi per adulti da due giocatori, piccoli e di durata limitata.
Ma vaaaa, ma cosa pensate?!?!?! Stiamo parlando di:
  • Bonobo beach
  • Hot Rat
  • Ponte del diavolo

Presi con un bundle a poco prezzo... Ok siamo sinceri, appena visti sembravano delle cagate, ma poi aperti, apparecchiati e giocati, io e LadyCubetto abbiamo deciso che staranno benissimo nello zaino delle vacanze, finché i figli non ci sfideranno a Puerto Rico :P

Ma andiamo con ordine.

Bonobo beach


Gioco da 2 a 4 giocatori di Roland e Tobias Goslar, molto rapido, infatti lo abbiamo portato a termine in 30 minuti scarsi. 
Interpretiamo 4 vacanzieri che vanno sull'isola di Bonobo. 
Ogni giocatore al suo turno può:
- pescare un rombo da piazzare sulla plancia
- piazzare un personaggio su un vertice di uno dei triangoli presenti sulla plancia
In tutti e due i casi dopo la mossa vengono calcolati i punti intermedi.
Quando non si posso più piazzare rombi o questi sono finiti il gioco si conclude e si calcolano i punti.  
Vince chi ne ha fatti di più ovviamente.

Diciamo che come prima volta si comincia a piazzare rombi a caso, ma più si va avanti e più si capisce come è meglio metterli e come rompere le balle all'avversario. 
Quindi alla fine diventa un bel giochetto, impegnativo ma non troppo.

Dopo le spiagge decidiamo di passare al binomio cibo-topi: Rat Hot (in tedesco Ratten Schart).

Rat Hot


Il gioco è molto semplice e rapido, 20 minuti circa.
Regole: poche e semplici. La ricetta perfetta per un fillerino da due giocatori. 
Un giocatore sceglie il colore verde e lo sfidante il rosso. 
Ogni turno un giocatore pesca una listarella con 3 spazi e l'attacca o copre quelle già presenti (stile domino o carcassonne). Si prendono dei punti se si mettono due o più cibi del proprio colore in fila.
Qualche listerella ha un topo disegnato (rosso e verde): se durante la partita un giocatore ha 3 topi visibili in tutta l'area di gioco, allora ha perso. Altro modo per concludere il gioco è finire le listarelle.
A quel punto si sommano i punti ottenuti durante tutta la partita al numero di cibi del proprio colore attualmente visibili. Indovinate chi vince....

Gioco non profondissimo ma che può diventare bastardo, venti minuti da passare con l'ansia o in rilassatezza. 
Promosso.

A quel punto vista l'ora, solo le 23.15, decidiamo che costruire ponti non avrebbe intaccato troppo il nostro sonno. Quindi apparecchiamo anche il Ponte del Diavolo.

Ponte del diavolo


Il gioco è un semplicissimo astratto dell'autore Ebel.
Lo scopo del gioco è fare più ponti, no scusate pUnti dell'avversario.

I due giocatori hanno a disposizione dei ponti e delle mattonelle quadrate da piazzare, due alla volta, sul tabellone, per formare dei banchi di sabbia (gruppi da 1, 2 o 3) oppure delle isole (gruppo da 4).

Ogni isola vale un punto vittoria, ma se si riescono a collegarne più di una, attraverso appunto dei ponti, si possono fare una valangata di punti vittoria a fine partita, secondo uno schema prefissato.

Il gioco si conclude quando un giocatore finisce le sue tessere oppure non può più fare mosse (piazzare le tessere o costruire i ponti).

La profondità del gioco sta nel costruirsi l'arcipelago più grande e riuscire a collegare tutte le isole, anche passando per i banchi di sabbia. Cercando di rompere la strategia dell'avversario. 

Mai da giocare con persone permalose, eheheh.

Quindi alla fine abbiamo fatto un buon acquisto. Giochini semplici, simpatici, non troppo spremi meningi, per passare un'ottima serata.